GUNTER DEMNIG, STOLPERSTEINE ( = PIETRE D'INCIAMPO), INSTALLAZIONE DIFFUSA DI PIASTRE IN OTTONE, PROGETTO INIZIATO NEL 1995. GUNTER DEMNIG POSIZIONA LE PIETRE D'INCIAMPO A CASALE MONFERRATO, BERLINO, LIVORNO, BOLZANO, GROSSETO.

la nostra giornata della memoria

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QUELLO CHE DEFINIAMO TESSUTO URBANO NELLE NOSTRE ESPERIENZE NON E' ALTRO CHE UN GROVIGLIO DI STRADE E SERVIZI CHE SI SUSSEGUONO UNO DOPO L'ALTRO. INVECE QUESTO TESSUTO PUO' DIVENTARE DAVVERO L'INTRECCIARSI DI FILI E DI STORIE, ANCHE LONTANE DA NOI NEL TEMPO, MA PRESENTI NELLO STESSO SPAZIO. L'artista tedesco Gunter Demnig nel 1995 parte da una idea semplice: porre delle pietre con in cima una piastra d'ottone di 10 X 10 centimetri a ricordo dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. Non pietre anonime, ma con inciso il nome della persona, la sua identità: quando è nata, quando è stata arrestata e dove è morta. L'obiettivo dall'inizio del progetto è stato quello di porre queste piccole pietre davanti alle porte delle case dove queste persone sono state arrestate. Le prime pietre furono installate da Demnig nella città di Berlino all'inizio del 1996 illegalmente, come un atto artistico e politico allo stesso tempo. Dopo poco tempo, portando avanti le ricerche d'archivio sui deportati, ne installò sempre illegalmente altre 51 con altrettanti 51 nomi. Le reazioni della città furono contrastanti: molti proprietari delle case non volevano quelle piccole targhette sul marciapiede davanti alle loro porte, la memoria della città di Berlino risente ancora del suo passato prossimo e così i suoi abitanti. Quelle prime piastrine erano piccole, ma troppo piene di significato per essere ignorate. Demnig ha portato avanti il suo progetto con caparbietà nella convinzione che la memoria va tramandata in tutti i modi possibili. Ha così ottenuto dal 2000 il permesso in Germania di installare le pietre, con l'accortezza di accordarsi prima con i proprietari delle case dove le pietre verrebbero essere posate. Il progetto è presente ormai in tutta Europa. Il numero delle pietre di inciampo ha superato nel 2018 le 70mila. In Italia sono presenti nelle città di Roma, Genova, Merano, Bolzano, Meina, Palazzolo sull'Oglio, Stresa, Teramo, Torino, Venezia, Viterbo, Reggio Emilia e Grosseto…. QUESTE PIETRE SONO LI' PER RUBARE UN NOSTRO SGUARDO, SPESSO REPENTINO E ASSORTO IN MILLE ALTRE COSE DA FARE. SONO LI' PER RICORDARCI CHE IN QUEL LUOGO, DOVE MAGARI PASSIAMO TUTTI I GIORNI, QUALCUNO IN UN TEMPO NON TANTO DISTANTE HA VISTO LA SUA VITA SPEZZARSI ( “METTERANNO LE MANI SU DI VOI E VI PERSEGUITERANNO”) SENZA PIU' POTER TORNARE IN QUEL LUOGO.Un atto artistico può avere una grande forza politica, può avere la forza di perpetuare la memoria afinché certi sbagli non si commettano di nuovo. Queste pietre hanno la forza di strappare l'identità di tante persone da un passato sempre più sfocato e distante. Tutto questo impegno artistico ha bisogno di noi, del nostro sguardo, che posandosi su quelle piccole pietre vada al cuore, doni un momento per non correre, per fermarsi, per sentirsi umani amici e responsabili di ogni uomo e di ogni donna che incrociamo per strada. Perseverare nell'amore può salvare la vita: nostra e degli altri.

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